Today we lost one of the best. An irreplaceable loss. Hazel Dickens gave voice, her own inimitable voice, to working people and especially the miners and hill folk of her native Appalachia. A partisan of the class war, a fierce working class feminist and a link of steel in the chain, she will remain a voice of her class and her community for as long as there are ears to hear and voices to sing. Still, it is a heartbreaking loss and a sad thought to know she will not sing again, she has passed and no longer with us.
Born in 1935 to a large mining family in West Virginia, her’s was an authentic voice of her class. As someone who counts generations of coal miners in my family; of whom, more than a couple lie buried under collapsed shafts in the hills of southeast Ohio, her music is also the music of the experience of so many of the folks I come from and came up with. I heard all of the stories Hazel sings about from uncles and aunts and grandparents growing up; the company store, black lung, a cave in, the union. It is impossible to think of my great-grandmother still living in her miners cottage, who I knew into my teens, and others now long gone down in Jobs Hollow, and not hear Hazel’s voice as a part of their own.
I’ll add a link to a proper appreciation of Hazel’s life as one becomes available. Hazel Dickens, Presente!
I first met Tiziano at an international conference 13 years ago, since then we met a couple more times at conferences, in the mean time we exchanged many emails and articles, mostly on our mutual interest of Marxism and ecology and jazz. His life was lived in service to a genuinely communist project; a fighter not, as per Trotsky, afraid ‘…to swim against the stream in the deep conviction that the new historic flood will carry them to the other shore. Not all will reach that shore, many will drown, but to participate in this movement with open eyes and with an intense will – only this can give the highest moral satisfaction to a thinking being!’ Tiziano was such a ‘thinking being.’
The link on his name is his blog, Red & Green (long in my blog roll) where he continued his pioneering work on ecology which he began many years before the movement caught up with him, it is still catching up with him. Sadly, his books on the subject are unavailable in English, particularly his work on the ecological undertakings of the early Soviet Union. I know Italian comrades and friends will miss his voice and his hands, as will those who knew and worked with him around the world. Here is the notice of the Communist Workers’ Party (PCL), of which he was a leading member, on the sad news of his untimely passing at only 54. I hope comrades will take the time to paste the article into a translating service and get a sense of Tiziano’s political life and work. The Coltrane is for Tiziano. Always too early, never too late; farewell comrade. Rustbelt.
E’ con grandissimo dolore che informiamo i compagni e le compagne del partito, i/le suoi/e simpatizzanti e tutti i compagni e la compagne che seguono la nostra attività, della repentina, inaspettata e assolutamente precoce scomparsa del compagno Tiziano Bagarolo, membro della Direzione del PCL e validissimo teorico marxista, in particolare, ma certamente non solo, sul terreno della questione ambientale.
Il compagno Tiziano è morto a causa di quella che è stata diagnosticata come un’ipertrofia cardiaca, poco dopo essersi sentito male in un supermercato ed essere stato ricoverato d’urgenza in un ospedale di Milano, nella mattina di mercoledì 29 settembre. Incredibili intoppi burocratici hanno fatto sì che i parenti di Tiziano, che vivono nel Veneto e in Friuli, e tramite loro noi, siamo stati informati solo oggi del decesso.
E’ una grave colpo per il nostro partito e per il Coordinamento per la Rifondazione della Quarta Internazionale.
Ritorneremo più ampiamente sulla figura di Tiziano Bagarolo, sulla sua militanza e il suo contributo al marxismo, limitandoci qui ad una prima esposizione.
Nato 54 anni fa in una famiglia proletaria della provincia di Pordenone, Tiziano si accostò giovanissimo al marxismo rivoluzionario, aderendo in Friuli alla gruppo locale dei Gruppi Comunisti Rivoluzionari (GCR), l’allora sezione Italiana del Segretariato Unificato della Quarta Internazionale. Fin da allora sviluppò, con altri compagni, posizioni critiche rispetto all’adattamento dei GCR alle forze centriste e movimentiste allora imperanti nell’estrema sinistra. Dopo la crisi di tale sinistre con il 1977, che si riverberò sui GCR, Tiziano fu uno dei protagonisti della loro ricostruzione come Lega Comunista Rivoluzionaria. Si trasferì allora a Milano, diventando funzionario dell’organizzazione, componente del suo Ufficio Politico e, per un periodo abbastanza lungo, direttore del suo giornale quindicinale Bandiera Rossa. Gli impegni di funzionario gli impedirono di completare gli studi universitari classici alla statale di Milano, in cui pure eccelleva. Terminato l’impegno gravoso e sottopagato di funzionario, pur restando dirigente nazionale della LCR, Tiziano trovò lavoro come istitutore presso il Convitto Longoni di Milano, struttura pubblica di insegnamento con annesso collegio. A questo suo lavoro dedicò, per circa 25 anni, tanta parte del suo impegno, in un rapporto umano ed educativo profondo con i suoi allievi.
Nell’attività politica Tiziano fu sempre sia un militante che un teorico, che passava dal volantinaggio mattutino davanti ad una fabbrica ad un saggio di analisi dell’AntiDhuring di Engels o dalla vendita del giornale di partito in una manifestazione ad una disamina delle più recenti teorie sull’evoluzione o sull’ambiente. Su questo tema particolare divenne un profondissimo teorico marxista, certo il migliore in Italia (e non solo), sapendo sempre combinare interesse a e attenzione alle novità analitiche e scientifiche e fermezza del metodo e del progetto marxista.
Questo si può vedere nel volume “Marxismo ed ecologia”, pubblicato dalle Nuove Edizioni Internazionali negli anni ’80, che pur nel suo grande significato non rappresenta che una piccola parte del contributo di Tiziano. Contributo che si esprimeva anche su una importante e raffinata rivista storico-teorica, indipendente nel quadro della sinistra, intitolata “GIANO” di cui egli fu a lungo componente del comitato di redazione.
La sua coerenza di marxista rivoluzionari trotskysta lo spinse, di fronte al processo della nascita di Rifondazione Comunista, ad unirsi al nucleo della precedente Lega Operaia Rivoluzionaria (confluita nella LCR nel 1984 e da allora sua minoranza di sinistra) ed ad altri pochi compagni, per difendere la prospettiva di un ingresso in tale partito riformista di sinistra, finalizzato alla costruzione nel tempo, per rottura organizzativa da tale forza, di un vero partito operaio marxista rivoluzionario; ciò in contrasto con la maggioranza della LCR (diventata nel frattempo Associazione Quarta Internazionale- AQI), che concepiva il futuro della sua azione in termini di pressione politica sui dirigenti riformisti apparentemente più radicali, sperando in una evoluzione sostanzialmente spontanea del PRC.
Furono quindi gli anni prima della Tendenza Leninista dell’AQI, poi, con la separazione da quest’ultima, della rivista Proposta e dei/lle compagni/e organizzati intorno ad essa, infine dell’Associazione Marxista Rivoluzionaria (AMR).
Di Proposta Tiziano fu al contempo direttore politico, redattore capo e grafico, utilizzando anche su questo terreno le sue peculiari capacità.
Dell’AMR Tiziano fu, per quasi tutto il suo percorso, componente della segreteria nazionale, contribuendo in maniera significativa alla elaborazione della sua linea politica, che certo portò ad alcuni significativi successi (basti pensare che quando il PCL nacque, nonostante alcune traversie finali dell’AMR, aveva più di 10 volte il numero di militanti del nucleo iniziale raccoltosi, in rottura con l’AQI, intorno alla rivista Proposta).
Su Proposta Tiziano Bagarolo scrisse moltissimi articoli di grande valore politico e teorico. Ci permettiamo di ricordarne solo tre. Una analisi storica dell’esperienza dell’”Unidad Popular” di Allende in Cile e della sua tragica sconfitta nei primi anni ’70 e, collegato ad esso, una storia del MIR, la principale organizzazione, centrista, dell’estrema sinistra cilena in quegli anni (i due testi sono stati recentemente ripubblicati in opuscolo dalla nostra sezione di Firenze) e un saggio sulla questione ecologica nella rivoluzione russa, eccezionale nella informazione e nell’analisi di una pagina nascosta della storia, cioè la battaglia ambientalista di Lenin e dei bolscevichi al potere (distrutta dal successivo falso efficentismo dello stalinismo).
La nascita del PCL fu il coronamento della battaglia politica pluridecennale di Tiziano. E anche se aveva scelto di avere un ruolo leggermente meno prominente che negli anni di Proposta o dell’AMR, Tiziano ne restava sempre uno dei principali dirigenti, come componente della sua direzione nazionale ed animatore di tante battaglie particolari , ma centrali, come, ultimamente, quella dei referendum in difesa del carattere pubblico dell’acqua.
Né mancò mai a Tiziano l’aspetto dell’impegno non solo internazionalista, ma anche internazionale.
Così negli anni ’90 fu delegato alle conferenze internazionali della Opposizione Trotskista Internazionale (OTI) cui l’AMR aderiva; e, al momento della confluenza politico-organizzativa che diede vita al Coordinamento per la Rifondazione della Quarta Internazionale (CRQI), Tiziano fu uno dei delegati al suo congresso costitutivo, svoltosi a Buenos Aires nel 2004.
Moltissimo altro ci sarebbe da dire su Tiziano. Ci limitiamo ad aggiungere solo che le capacità e la correttezza di Tiziano gli hanno procurato il rispetto e la sima non solo di tutti i/le militanti e gli/le iscritti/e al PCL, ma dei compagni e compagne di tutta la variegata sinistra che lo ha conosciuto.
Da atei militanti, come era ovviamente Tiziano, sappiamo che la morte rappresenta un punto finale e che non vi è nulla per qualsiasi essere umano oltre ad essa.
Oggi noi siamo a lutto per quello che abbiamo perso, come persone e come partito, con la scomparso del compagno Tiziano Bagarolo. Su alcuni terreni sarà assolutamente insostituibile.
Noi inchiniamo le nostre bandiere a lutto, ne preserveremo la memoria e l’importante contributo al marxismo, e saremo fedeli al metodo politico, di fermezza sui principi e flessibilità nella tattica per realizzare le condizioni della rivoluzione socialista, che Tiziano ha contribuito a dare al nostro partito.
Comitato Esecutivo del Partito Comunista dei Lavoratori
I funerali di Tiziano si svolgeranno, in forma strettamente familiare, in Friuli. A Milano lo saluteremo al momento della partenza del feretro per Pordenone. Al momento, in attesa di alcune decisioni dei familiari, non siamo ancora in grado di indicare luogo, giorno ed ora precisa. Appena possibile, presumibilmente nella giornata di domani, giovedì, invieremo la comunicazione precisa.
According to the Turkish charity IHH these are the names of the dead. Their website list includes the Turkish wounded and some information on their wounds. They also claim three missing: Aydin Atac, Celebi Bozan and Osman Kurt.
Here are those that fell on the Mavi Marmara:
* Cengiz Akyuz, 41, from Iskenderun, southern Turkey.
* Ali Haydar Bengi, 39, from Diyarbakir, the largest city in Turkey’s mainly Kurdish southeast.
* Ibrahim Bilgen, 61, an electrical engineer from the southeastern town of Siirt and the father of one son, Anatolian reported.
* Furkan Dogan, 19, was a Turkish-American traveling with a U.S. passport, Anatolian said. A forensic report said he was shot at close range, with four bullets in his head and one in his chest, the agency said.
* Cevdet Kiliclar, 38, a journalist born in the central Turkish town of Kayseri, Anatolian said. He was also employed by the IHH in Istanbul.
* Cengiz Songur, 47, from the Aegean port city of Izmir.
* Cetin Topcuoglu, 54, a former European taekwondo champion who later worked as a coach for Turkey’s national team, an official from the Turkish Taekwondo Federation said. Topcuoglu lived in the southern city of Adana.
* Fahri Yaldiz, 43, a firefighter and father of four from the southern town of Adiyaman, Anatolian reported.
* Necdet Yildirim, 32, originally from Malatya, worked for the IHH.
Another sad loss for the revolutionary movement occurred recently. Long time Marxist intellectual and leading member of the French Revolutionary Communist League, the New Anti-Capitalist Party and the Fourth International (United Secretariat) Daniel Bensaid died this week after a long illness.
While I have had many disagreements with Daniel and the organizations he helped to lead I will sorely miss his articles and books. He was a gifted, undogmatic and expansive thinker; impossible to not take seriously. How many Trotskyists can you say that about? His Marx For Our Times is a perfect example of his qualities.
Here is a selection of the English language appreciations I’ve come across (I’ve stumbled on obituaries in many, many different languages which is in itself a tribute to the revolutionary internationalist Bensaid). I’ll add as they become available:
Bensaid’s comrade Francois Sabado from International Viewpoint writes of Daniel as militant, intellectual and friend. Britain’s Socialist Resistance has condolences here.
Alex Callinicos writes on the newly revamped website of the British Socialist Workers Party this obituary and sent this statement to the NPA.
The International Socialist Organization has an article by Gilbert Achcar of the Fourth International (Usec) in the latest Socialist Worker where he pays tribute to Bensaid’s contribution to the Trotskyist tradition.
A huge selection of Daniel”s articles in French can be accessed here and a substantial amount of English articles here.
The Rustbelt Radical is a personal blog. It is revolutionary, socialist and internationalist. It comes straight from the ravaged middle of the post-industrial American Midwest and yearns for the refounding of the Marxist project. The landscapes of radical history are my main interest, but other topics might include politics, economy, work, culture, war, theory, travel, music and frequent tubthumping for the free association of producers. Let me know of needed or broken links.
email: rustbeltradical@hotmail.com
"The realm of freedom...can only consist in socialized man, the associated producers rationally regulating their interchange with Nature, bringing it under their common control, instead of being ruled by it as by the blind force of Nature, and achieving this with the least expenditure of energy and under conditions most favorable to, and worthy of, their human nature..."
Karl Marx, Capital, Volume III, p. 820.
Easy. I encourage readers to comment, but as per The Big Lebowski you don't come into The Dude's home and piss on his rug. After your first comment is approved you can comment as you will. Anonymous posts, spam or comments of someone whose sole reason for writing is to be a jerk don't get approved. And no personal abuse; we're all better than that. Other than that fire away.